Angelo Demitri Morandini

(Caldonazzo, Trento, 1975)
Angelo Demitri Morandini unisce una laurea in filosofia ad un master in tecnologiche avanzate, configurandosi come un artista multidisciplinare. Il suo interesse principale risiede nel linguaggio e nella sua manipolazione, con un focus specifico sull’impatto che questi aspetti hanno sulle relazioni sociali. Utilizza diversi mezzi espressivi, tra cui arte digitale, video, performance, disegno automatico, pittura, installazioni cinetiche, sonore e luminose. Parte del suo codice di comunicazione artistica è rappresentato dall’arte relazionale, con cui scopre nuovi modi per “mappare” le relazioni sociali. Le sue opere sono state esposte in Italia, Cina, Macedonia del Nord, Portogallo e Brasile, premiate in numerosi concorsi e incluse in collezioni pubbliche e private in Italia, Portogallo, Germania e Macedonia del Nord. È rappresentato dalle gallerie Contempo (Pergine Valsugana, TN) e Manuel Zoia (Milano).
CELLA N. 3
Il mio secondino è un numero di Angelo Demitri Morandini
L’installazione Il mio secondino è un numero di Angelo Demitri Morandini – vincitore, insieme a Federica Mariani, del premio speciale CONNEXXION ad Arteam Cup 2024 – trasforma un’ex cella carceraria in uno spazio metaforico che giustappone la prigionia fisica con il confinamento invisibile creato dai sistemi algoritmici nella società contemporanea.
Attraverso una serie di documenti stampati su paraffina, l’opera rivela come i moderni sistemi tecnologici, progettati per efficienza, previsione e controllo, creino nuove forme di confinamento digitale che spesso passano inosservate ma impattano profondamente sulla libertà e dignità umana.
La cella diventa una camera di meditazione dove i visitatori si confrontano con testimonianze da diverse prospettive: il progettista di algoritmi, il classificato, il sorvegliante digitale, l’escluso, l’architetto del sistema, il riabilitato e altri le cui vite sono plasmate da decisioni algoritmiche opache. Le testimonianze emergono dalla partecipazione di diverse intelligenze artificiali poste in rapporto dialettico ed in relazione tra loro, orchestrate dall’artista come un regista. Il medium traslucido della paraffina incarna la natura paradossale di questi sistemi digitali, apparentemente trasparenti eppure oscuri nel loro funzionamento interno.
Un paesaggio sonoro ambientale con sottili elementi elettronici punteggiati da occasionali glitch e una voce di IA crea una dimensione uditiva immersiva che rafforza il tema centrale: mentre passiamo dalla prigionia fisica alla governance algoritmica, potremmo star scambiando sbarre visibili con confini invisibili, sentenze esplicite con classificazioni implicite, e guardie umane con sistemi automatizzati di sorveglianza e controllo.
L’installazione invita i visitatori a chiedersi se la nostra società sempre più digitale stia veramente avanzando verso la libertà o stia semplicemente trasformando il confinamento in forme meno visibili ma potenzialmente più pervasive.

Angelo Demitri Morandini, Celle Algoritmiche Connexxion, 2025, toner, paraffina, 16 elementi, cm 20x12 cad. Courtesy: l’artista. Ph. Angelo Demitri Morandini.
Angelo Demitri Morandini, Restricted Access (Audio Log), 2025, file audio (voce sintetica generata tramite intelligenza artificiale, suoni ambientali), 19’ 24’’. Courtesy l'artista

Angelo Demitri Morandini, Celle Algoritmiche Connexxion, 2025, toner, paraffina, 16 elementi, cm 20x12 cad. Courtesy: l’artista. Ph. Angelo Demitri Morandini.
Angelo Demitri Morandini, Restricted Access (Audio Log), 2025, file audio (voce sintetica generata tramite intelligenza artificiale, suoni ambientali), 19’ 24’’. Courtesy l'artista

Angelo Demitri Morandini, Celle Algoritmiche Connexxion, 2025, toner, paraffina, 16 elementi, cm 20x12 cad. Courtesy: l’artista. Ph. Angelo Demitri Morandini.
Angelo Demitri Morandini, Restricted Access (Audio Log), 2025, file audio (voce sintetica generata tramite intelligenza artificiale, suoni ambientali), 19’ 24’’. Courtesy l'artista